Questa terribile domanda mi è stata posta, con l'ingenuità e l'incoscienza propria dell'età, da un mio alunno adolescente, non so se per mera volontà di polemica o perché veramente desideroso di avere una risposta...
La letteratura può tenderci la mano quando siamo depressi, condurci verso gli esseri umani che ci circondano, farci comprendere meglio il mondo ed aiutarci a vivere. Essa può anche trasformarci nel profondo, qualora la pratichiamo con costanza. E non è vero che ci isola dal mondo, perché essa ha per oggetto la stessa condizione umana e chi la legge e la comprende non diventerà un esperto di analisi letteraria, ma un conoscitore dell'essere umano. Per questo nella scuola è importante comprendere le opere dei grandi scrittori che da millenni si dedicano a questo compito. L'insegnamento della letteratura, orientato nel senso della scoperta di tutto quanto c'è di umano nelle opere, non può che essere un aiuto prezioso per tutti, per il futuro studente di diritto o di scienze sociali, per il futuro medico o per lo scienziato. Avere come maestri Shakespeare e Dante, Dostoevskij e Proust non è uno straordinario privilegio?
Per quanto mi riguarda, amo la letteratura non perché la insegno, ma l'insegno perché la amo da sempre.
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