venerdì 28 agosto 2009

Sui figli

di Kahlil Gibran


"...E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, e benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri: essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime: esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi: la vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco".

venerdì 21 agosto 2009

Girovagando per antichi borghi

Non amo il folklore in modo particolare, non perché voglia snobbare la cultura del popolo, anzi!... Mi piacerebbe che le feste paesane, le sagre, le leggende, le usanze di ogni paese si rianimassero di uno spirito nuovo, sincero e non finalizzato alla promozione forzata del proprio territorio. Dico questo, perché ovunque, nel mese di agosto, si percepisce una strisciante competizione fra paesi, dove, a proposito di sagre e di feste, chi più ne ha più ne mette. Alcuni paesi addirittura certe tradizioni se le sono inventate di sana pianta, costruendo con sapiente maestria grandi scenografie, vere e proprie rappresentazioni teatrali nelle piazze e nelle strade... tutto a fin di bene, s'intende, per attrarre turisti e visitatori in luoghi desolati per il resto dell'anno!
A me è capitato, tuttavia, per una mera casualità, di visitare un luogo, ma soprattutto di conoscere un'usanza popolare, una tradizione veramente insolita. A Campagna, un'antica cittadina in provincia di Salerno, si ripete da anni la splendida festa della "Chiena" nel corso della quale l'intero centro abitato viene fatto inondare dalle acque del fiume Tenza sovrastante deviandone volutamente il corso. E' indescrivibile ciò che accade: la gente scende tutta in strada a piedi nudi nell'acqua, giocando con incredibile allegria a buttarsi addosso reciprocamente secchiate di acqua. Se ho ben capito, si celebra in questa occasione l'acqua come fonte di prosperità e di ricchezza per questo territorio.