martedì 23 luglio 2019

Cosa significa essere di centro-sinistra

Per me i punti cardini di una qualsivoglia fede politica devono essere semplicemente disinteresse, amore di patria, libertà, moralità. 
Ho sempre creduto che questi fossero i valori di quella parte politica in cui tuttora mi riconosco, ossia il centro-sinistra. Ma questo non significa necessariamente che mi riconosca nel Partito Democratico né tanto meno in qualsiasi altro partito che si professi di sinistra; significa invece, non essere propensa ad opinioni estreme, ma moderata nella politica come nella vita in generale. Essere di centro -sinistra significa un modo di vedere i problemi sintetizzato nel binomio ordine-progresso, rispetto assoluto dell'autorità dello Stato, rispetto delle esigenze espresse dal Paese, solidarietà verso i più deboli. Nel nostro mondo globalizzato, in cui il denaro è più importante di qualsiasi altra cosa e tutti lo rincorrono anche svendendo la propria dignità e umanità, io credo che un'idea politica di buon senso debba essere un punto di riferimento, un'ancora di salvezza, un baluardo di democrazia. Voglio sperare che il partito democratico in Italia e in Europa riesca in questa operazione, altrimenti i derelitti della terra saranno destinati alla sopraffazione senza speranza.

mercoledì 3 luglio 2019

Sogno di un pomeriggio d'estate

In un giorno di luglio come questo, non potendo uscire per il troppo caldo, mi viene da riflettere su come è cambiata la vita dei nostri paesi rispetto al tempo della mia fanciullezza e adolescenza, che non è poi un tempo così lontano.
Quanto abbiamo perso nel giro di appena qualche ventennio!
Mi soffermo a leggere le numerose locandine che annunciano eventi, sagre, feste e festoni nei vari paesi, il palinsesto dell'estate, e non posso non pensare che ormai i paesi fanno a gara a chi le spara più grosse, a chi spende di più per questi pubblici eventi che servono solo a ricreare scenari di condivisione e di socialità che non esistono più. Le feste di paese sono diventate lo specchio del nostro modo di vivere: strade affollate di persone sconosciute, volti estranei che ti passano accanto, falsi saluti cerimoniosi di quelli che ti conoscono, uno sfilare di ragazze seminude e di bambini tenuti a guinzaglio come animali domestici. Uno sfavillio di colori, di luci e fastidiosi rumori con tanto di musica di fondo che alla lunga stancano i sensi e la mente. Cosa rimane di tutto questo baccano? Per me soltanto un senso di sazietà, di saturazione che procurano un gran mal di testa. Quanto sarebbe meglio invece investire su un luogo che ritorni ad essere familiare per tutti, dove ci si conosce tutti, dove ci si informa delle cose del mondo parlando con l'amica che esce ogni giorno a fare la spesa! Quanto mi manca il contatto con la natura, la vita all'aria aperta!...
Come possiamo realizzare un qualcosa che rallenti il ritmo frenetico delle nostre giornate, che lo armonizzi con i nostri bisogni? Secondo me questo potrebbe essere il futuro dei nostri piccoli paesi! Non abbandonarli ad un destino di morte perché non reggono il confronto con la vita delle grandi città, non dobbiamo confrontarci con le realtà che non ci appartengono; dobbiamo invece recuperare la nostra dimensione e costruire su questa la nostra forza! Immagino un luogo dove i bambini giocano per le vie, le persone si salutano calorosamente, un luogo dove la condivisione con gli altri sia fatta di ascolto, di parole, di tempo non frettoloso, di silenzio partecipato! Che bel sogno è il mio!...
Il rumore delle auto in corsa sulla strada sotto casa mi riporta ad un brusco risveglio. Fa caldo, siamo tutti chiusi in casa con i climatizzatori accesi, aspettiamo che si rinfreschi un po' l'aria per una solitaria passeggiata, in mezzo al traffico di un paese che d'estate si mostra in tutto il suo squallore.