Ai giovani di Sant'Angelo dei Lombardi, paese straziato dal terremoto dell'80, mi viene da dire: " Voi Sant'Angelo non l'avete conosciuto com'era nel secolo scorso, o meglio lo avete (spero) imparato ad amare attraverso i racconti, i ricordi, le impressioni dei vostri padri e dei vostri nonni, ma nulla di ciò che voi avete appreso, neanche in minima parte, può surrogare ciò che noi abbiamo ricevuto in termini d'identità. Parlo di atteggiamenti di vita individuale e collettiva, degli ideali che muovevano i nostri usi e costumi, delle scelte, dei rapporti tutti fondati sul rispetto, sull'educazione, sulla semplicità, sull'onestà... Insomma, un patrimonio di cultura che voi solo in minima parte avete ereditato, com'è naturale che sia, per lo scorrere inesorabile del tempo"...
Certo non è da imputare come colpa ad alcuno se oggi anche Sant'Angelo è nel Villaggio globale, anch'esso plagiato dal pensiero unico dominante che ci rende uguali nella più aberrante omogeneità imposta dai media. Non sono contro il progresso per partito preso, ma penso che oggi è fortunato quel popolo che è riuscito a mantenere intatte le sue radici, le nostre prima ancora della globalizzazione le ha spezzate per sempre quel terribile sisma del 1980!
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi lasciare un commento