sabato 6 giugno 2009

L'appartenenza

L'appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.

L'appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
Uomini uomini del mio passato
che avete la misura del dovere
e il senso collettivo dell'amore
io non pretendo di sembrarvi amico.
Mi piace immaginare la forza
di un culto così antico
e questa strada non sarebbe disperata
se in ogni uomo ci fosse un po' della mia vita.
Ma piano piano il mio destino
é andare sempre più verso me stesso
e non trovar nessuno.

L'appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
L'appartenenza
è assai di più della salvezza personale
è la speranza di ogni uomo che sta male
e non gli basta esser civile.
È quel vigore che si sente se fai parte di qualcosa
che in sé travolge ogni egoismo personale
con quell'aria più vitale che è davvero contagiosa.
Uomini uomini del mio presente
non mi consola l'abitudine
a questa mia forzata solitudine
io non pretendo il mondo intero
Vorrei soltanto un luogo
un posto più sincero
dove magari un giorno molto presto
io finalmente possa dire questo è il mio posto
Dove rinasca non so come e quando
il senso di uno sforzo collettivo
per ritrovare il mondo.

L'appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
L'appartenenza
è un'esigenza che si avverte a poco a poco
si fa più forte alla presenza di un nemico
di un obiettivo o di uno scopo.
E' quella forza che prepara al grande salto decisivo
che ferma i fiumi sposta i monti con lo slancio
di quei magici momenti in cui ti senti ancora vivo.
Sarei certo di cambiare la mia vita
se potessi cominciare a dire noi.
Giorgio Gaber

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