venerdì 27 febbraio 2009

Chiusi nel non saper agire

Com'è bella l'intimità familiare, il calore di una casa piena di ogni comfort, quando fuori infuria la tempesta! Com'è dolce rintanarsi fra le quattro pareti di una stanza, lasciando fuori della porta tutto il mondo in preda alla follia! Ma la Storia, la Storia imponente ci sovrasta, bussa alla nostra porta e ci chiede di uscire, d'immergerci nel mondo, di lottare, di partecipare al cambiamento in atto! Lo vorremmo, certo, ma spesso ai buoni viene a mancare la capacità d'illusione, per troppo ragionamento logico, per il troppo pensare, ed il pensiero, si sa, alimenta scetticismo...

Chi ci darà l'energia di lottare, se siamo privi dell'entusiasmo della lotta? E come faremo noi, uomini giusti, a scalzare la feccia che trionfa nel mondo? Bernardo Soares ( Il libro dell'inquietudine di Pessoa), nel chiuso della sua inquietudine, l'aveva detto:"Nella vita odierna il mondo appartiene agli stolti, agli indifferenti e agli attivisti. Oggi il diritto di vivere e di trionfare si ottiene praticamente con gli steesi requisiti con cui si ottiene il ricovero in un manicomio: l'incapacità di pensare, l'amoralità e l'eccessiva eccitazione."




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