martedì 14 ottobre 2014

Nessuno è innocente

 Ci risiamo: Genova è inondata dalle acque! Fatalità o prevedibilità? la seconda, direi. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro che apparenza illusoria dell'indifferenza e del'assenteismo  (dello Stato e della classe dirigente). Mi vengono in mente le sacre parole di fuoco di A. Gramsci e le voglio riportare integralmente, o quasi: "Certi fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra che sia la fatalità   a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. E quest'ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo?"
A.Gramsci, Odio gli indifferenti, Ed. Chiarelettere 2011

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