Qui ho imparato gli odori
tutti delle stagioni
e il linguaggio vellutato dei merli.
Ho spiato le tane
delle serpi e dei gufi
e ruzzolo a valle col riccio.
S'aprirono i miei occhi
su una verde vallata
ove scorre un torrente
e scendono fiori
a ciottoli ambrati
di granchi e d'anguille.
Ho misurato gli anni
al ritorno dei mosti
e al miele dei cannicci,
al respiro del vento nel camino
e al croscio argentato sulla soglia
delle palme benedette.
Ma quando il bosco esala
di funghi e foglie morte
sento più dolce ed intima la voce
della terra, un po' simile a mia madre
nel ricordo
che settembre fa triste.
Felice Mastroianni
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