mercoledì 30 giugno 2010

Le gioie più naturali

«I filosofi ed i sinonimisti vi spiegano con paziente sollecitudine la differenza precisa che passa fra la giustizia, la
bontà e il dovere; ma voi stessi potete persuadervi che essi fabbricano un mondo di carta pesta. Ciò che è giusto è
buono, ciò che è dovere è giustizia, e ciò che si deve fare è ciò che è giusto e buono. Ma non vedete voi il circolo
eterno del cosmo, la volta infinita del cielo che non comincia in un alcun luogo e mai non finisce? Studiate il
cerchio, perché in verità vi dico che la sua geometria morale abbraccia la storia del mondo. Le gioie della
giustizia e del dovere esercitano la più benefica influenza sulla felicità della vita e, rendendoci calmi e soddisfatti
nel presente, ci preparano un avvenire felice. Chi possiede maggiori ricchezze di fortuna, di mente e di cuore, ha
anche maggiori doveri da esercitare; ma tutti gli uomini, purché abbiano soltanto un’individualità morale, devono
essere giusti e buoni, e devono quindi rendersi degni di gustare queste gioie sublimi.»
Paolo MANTEGAZZA, Fisiologia del piacere, 1992 (1ª edizione 1854

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