giovedì 15 luglio 2010

La crisi e il Sud

Se parliamo di crisi e l'associamo al Sud, non possiamo non porre l’accento sulla fuga dei cervelli dal Meridione d’Italia che, tra le altre cose, induce una carenza di capitale umano in grado di sviluppare progettualità per il rilancio economico del Sud. Il tema quindi si configura come estremamente complesso ed ingloba al suo interno altre problematiche quali il rapporto crisi e giovani, con riferimento alle conseguenze della crisi sulle famiglie, sul rapporto inter-generazionale, etc. Si potrebbe ancora aggiungere a tutto questo un'ulteriore complessità parlando di crisi e politica, ponendo l’accento sulla crisi della leadership nell’Europa Occidentale, ma non andremmo a parare da nessuna parte, se non focalizzassimo l'attenzione sulla questio prima, cioè la questione morale.
E' inutile girare intorno nella ricerca di attenuanti o di giustificazioni, la crisi nel Sud si configura soprattutto come corruzione, inefficienza del sistema, malaffare, collusione fra politici, mafiosi e camorristi, gestione clientelare del potere. Mi si dirà che tutto questo è ormai la politica nazionale, d'accordo! Ma nel Sud ha provocato effetti devastanti, non solo perchè ha impedito la crescita e lo sviluppo di una sana classe dirigente, capace di spendersi e di spendere le innumerevoli risorse materiali e umane per lo sviluppo del territorio, ma, cosa di per sé gravissima, ha indotto una mentalità passiva e inoperosa inculcando una pedagogia incivile, rozza e parassitaria. E' naturale quindi che i giovani, i quali non possono più godere dei benefici dei padri, vadano via, in cerca di un lavoro che nel Sud non c'è, perché il tempo delle vacche grasse è finito.
Quelli che vanno via, però, inevitabilmente, sono quelli che hanno più speranze, più energie da spendere, maggiore potenziale di progettualità, per cui il Sud viene sempre più deprivato delle sue forze migliori. Necessario è allora un ritorno alla legalità e ad una vita politica e sociale fondata sui sacri valori dell'etica, della cultura e della giustizia. Da dove cominciare?... Da Guido Dorso, per esempio:

«Le più grandi rivoluzioni si operano, prima ancora che nei fatti, nel campo delle idee e prima ancora che nelle masse, nel ristretto campo dei cenacoli intellettuali, ove germinano e si educano i nuovi condottieri»
Guido Dorso

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