giovedì 21 aprile 2022



 E' questo  il mio paese

tra la Chiesa austera, la strada, le case 

e, in fondo, un'altra chiesa  piccola, 

antica e quasi sempre chiusa,

che ora non c'è più, spazzata via dal terremoto.

Qui si svolgeva un tempo la vita

pullulante di uomini e botteghe, 

di donne affaccendate, di vecchi sull'uscio delle case

 di frotte di bambini festosi ad ogni ora.

Di quel mondo, piccolo

e protetto nelle braccia del Signore,

non è rimasto nulla, 

se non le pietre dei muri e del selciato. 

Se ci cammini lungo quella strada, 

senti il rumore dei tuoi passi,

una sinistra eco che s'insinua fra i vicoli e gli anfratti.

Ti trema il cuore in tanta solitudine.

Povero mio paese, così abbandonato, 

così prosciugato di ogni linfa vitale!

Ti hanno messo il vestito della festa,

sei bello, pulito e profumato di glicine e lillà,

 ma quanta pena per le case

chiuse e desolate, per il silenzio 

che da quelle porte parla della morte.

RC

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