Parlare della guerra in corso per esprimere un'oziosa opinione mi sembra inopportuno e anche inutile. La guerra è un affare complesso, necessita di una massiccia mole di informazioni storiche, politiche, geopolitiche, sociali di entrambe le parti contendenti. È pura retorica affermare che la guerra va evitata ad ogni costo, che la guerra è male, il male assoluto, ma quando divampa, quando esplode significa che le parti rivendicano con eguale forza le proprie motivazioni. Queste, a ben vedere, sono giuste per entrambe le parti, con la sola differenza che una parte è di gran lunga più forte e facilmente schiaccia la parte avversa molto più debole. È da sempre così, da che il mondo è mondo, perché la forza vince sempre sul debole. Ora, in questa guerra, asimmetrica e feroce ai danni dell'Ucraina da parte della Russia, per la prima volta, dopo la fine della seconda guerra mondiale, è coinvolta tutta l'Europa e gli USA e la NATO. Si profila il coinvolgimento del mondo intero in una terza guerra mondiale. L'Ucraina sta implorando aiuti militari all'Europa per difendersi in una strenua difesa della propria libertà e indipendenza dalla sfera d'influenza sovietica. Al momento la risposta si è concretata in sanzioni economiche alla Russia, ma intanto continuano le bombe che devastano città e villaggi, affamano il popolo ucraino, uccidono civili. Intanto bambini, anziani, donne, intere famiglia abbandonano le loro case, la loro patria e si disperdono nei vari Paesi dell'Europa. Milioni di ucraini premono ai confini della Polonia, centinaia di migliaia sono in cammino attraverso i corridoi umanitari, migliaia, almeno 70 mila, sono già in Italia. Non manca la solidarietà verso la povera e martoriata Ucraina, ma non si intravede ad oggi nessuna soluzione di fine conflitto.
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