martedì 4 settembre 2018
Quando un libro è fatto di carne sangue ed ossa
Ecco perché consiglio di leggere L'amica geniale e gli altri romanzi della quadrilogia di Elena Ferrante.
Ho letto solo i primi due: L'amica geniale e Storia del nuovo cognome tutto d'un fiato, con trepidazione, commozione e coinvolgimento totale. Leggendo la storia di Lila e Lenù ho rivissuto la mia infanzia, ho rivisto i vicoli del mio paese, dove sono cresciuta insieme alle mie amiche del cuore: Enzina, Lucia, Pina, Rosita e le altre, tutte le altre bambine del paese, negli stessi anni raccontati nel libro, gli anni a cavallo tra i 50 e i 60, quando anche da noi cominciava a manifestarsi in varie forme la nuova vita sociale mentre noi ne eravamo del tutto inconsapevoli.
Ho ritrovato le stesse abitudini, le stesse case, la stessa povertà, quasi gli stessi personaggi. Ho rivisto la bottega del calzolaio, la bottega del barbiere, del sarto, le stesse mamme invecchiate precocemente e cariche delle fatiche quotidiane. Che dire, mi piacerebbe addirittura copiare e ricopiare il libro di Ferrante, tanto è simile a quello che ho in mente da sempre! Apporterei solo alcune modifiche, e per il resto mi farei trascinare dalla marea dei ricordi, tanti ricordi sopiti ma mai perduti del tutto!... Al momento ho per Elena Ferrante un'immensa invidia, quella buona s'intende, perché ha saputo parlare al cuore e alla mente ridestando una memoria tenuta nascosta e quasi soffocata per pudore, come si fa con le cose intime e segrete. Mai letto un libro così palpitante di vita vissuta!!!
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