Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido “Italia, Italia”
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.
G.G.
giovedì 29 gennaio 2015
venerdì 23 gennaio 2015
Alì dagli Occhi Azzurri
Pier Paolo Pasolini
Alì dagli Occhi Azzurri uno dei tanti figli di figli, scenderà da Algeri, su navi a vela e a remi.Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini, e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua. Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali. Sbarcheranno a Crotone o a Palmi, a milioni, vestiti di stracci asiatici,e di camicie americane. Subito i Calabresi diranno, come da malandrini a malandrini: " Ecco i vecchi fratelli, coi figli e il pane e formaggio!" Da Crotone o Palmi saliranno a Napoli, e da lì a Barcellona, a Salonicco e a Marsiglia, nelle Città della Malavita. Anime e angeli, topi e pidocchi, col germe della Storia Antica voleranno davanti alle willaye. Essi sempre umili essi sempre deboli essi sempre timidi essi sempre infimi essi sempre colpevoli essi sempre sudditi essi sempre piccoli, essi che non vollero mai sapere, essi che ebbero occhi solo per implorare, essi che vissero come assassini sotto terra, essi che vissero come banditi in fondo al mare, essi che vissero come pazzi in mezzo al cielo, essi che si costruirono leggi fuori dalla legge, essi che si adattarono a un mondo sotto il mondo essi che credettero in un Dio servo di Dio, essi che cantavano ai massacri dei re, essi che ballavano alle guerre borghesi, essi che pregavano alle lotte operaie...
martedì 20 gennaio 2015
sabato 17 gennaio 2015
La scuola come antidoto contro la violenza
Quando nel mondo dilaga la violenza e l'orrore, come è accaduto nei giorni scorsi a Parigi, mi accorgo che fare l'insegnante è il mestiere più bello del mondo. Infatti chi può dare messaggi di verità, di bellezza, di giustizia più dell'insegnante, attraverso la letteratura, la filosofia, l'arte?
lunedì 5 gennaio 2015
Quando si spegne una stella
Stamani la terribile notizia: è morto Pino Daniele. Si è spenta una stella che brillava di luce propria nel firmamento delle luci riflesse. L'autenticità connotava il suo stile, il suo modo di trattare la musica facendone un mezzo formidabile di comunicazione immediata e profonda di sentimenti e passione...
Non era soltanto la voce di Napoli, delle sue vie, dei quartieri e dei bassi, del sole e del mare. Era la voce del Sud, il suo lamento perenne, la sua voglia di riscatto, la sua ribellione di fronte ai soprusi dei potenti. Ha cantato la bellezza, l'amore, l'amicizia e tutti i sentimenti più nobili. Ci ha fatto sentire vicini, compagni in un destino comune, ci ha fatto sognare e sperare nei momenti più bui. Era veramente una stella luminosa che guidava il cammino nel nostro sentiero spesso privo di luce!
Non era soltanto la voce di Napoli, delle sue vie, dei quartieri e dei bassi, del sole e del mare. Era la voce del Sud, il suo lamento perenne, la sua voglia di riscatto, la sua ribellione di fronte ai soprusi dei potenti. Ha cantato la bellezza, l'amore, l'amicizia e tutti i sentimenti più nobili. Ci ha fatto sentire vicini, compagni in un destino comune, ci ha fatto sognare e sperare nei momenti più bui. Era veramente una stella luminosa che guidava il cammino nel nostro sentiero spesso privo di luce!
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