domenica 7 ottobre 2012

Un "altro" sviluppo

Ciò che manca oggi non è tanto o solo lo sviluppo, ma piuttosto la coscienza informata di una realtà che è profondamente mutata. Sopravvive una retorica progressista che non ha più nulla a che fare con il nostro tempo, bisogna perciò essere progressisti in altro modo, inventarsi un modo nuovo di essere, dobbiamo assolutamente uscire dall'ignoranza qualunquistica con cui affrontiamo la realtà, soprattutto occorre un'inversione di rotta per recuperare i valori che abbiamo perduto. Nel dibattito politico non si insiste più di tanto sul problema culturale, che costituisce il nodo centrale di tutte le situazioni che si stanno verificando sotto i nostri occhi. Negli ultimi decenni la classe politica ha creato una forma di potere e quindi una forma di cultura che ha proceduto al più completo e totale genocidio di culture popolari, di valori, di sentimenti che la storia ricordi. Gli italiani hanno perduto per sempre il loro modo di essere, di comportarsi, di giudicare la realtà; è stato loro inculcato un modello di vita integralmente consumistico ed edonistico. La corruzione è diventato l'unico mezzo per ottenere qualsiasi cosa, soprattutto uno stile di vita impensabile per chi lavora onestamente. L'onestà è divenuto un disvalore, sinonimo di debolezza, incapacità, inerzia.

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