Andrea Mantegna Madonna
Sabato 9 ottobre 2010 presso la Chiesa nuova di Rione Parco, ad Avellino, il Prof. Massimo Cacciari ha tenuto una lezione magistrale sul tema "L'icona della Madonna col bambino".
Partendo dall'analisi di due dipinti del Mantegna e di Giovanni Bellini raffiguranti la Vergine che ha tra le braccia il Bambino, il prof. Cacciari ha tracciato, in un rapido excursus, la millenaria storia della rappresentazione iconografica di tale soggetto, a partire dall'immagine della Madre terra nelle religioni preclassiche e classiche. Tale immagine ha rappresentato sempre la forza che dà la vita ma anche la distrugge, nell'eterno ciclo di Morte e di Rinascita. Tuttavia, è nella civiltà cristiana che l'iconografia diviene essenziale, perché il Dio cristiano si è incarnato, si è fatto sostanza e richiede pertanto la rappresentatività del dramma cristologico. L'icona della Vergine nella sua santità reale comincia ad essere rappresentata in seguito al movimento francescano e da allora la vergine appare come la madre che ha tra le braccia un fanciullo che non è più il puer aeternus dotato della forza divina, ma il pauper infante e la madre lo piange già prefigurando la sua deposizione. Lo sguardo della Vergine esprime dunque la consapevolezza di un destino che lei già conosce, è in funzione escatologica, così come il Bambino rappresenta il Logos che si mostra nel silenzio.
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