mercoledì 19 maggio 2021

Ieri, 18 maggio 2021 un'altra stella del firmamento musicale s'è spenta. Ci lascia il maestro Franco Battiato, supererà le correnti gravitazionali lo spazio e la luce realizzando i suoi sogni, mentre noi vivremo una vita un poco più opaca senza di lui.

venerdì 5 marzo 2021

 

DAD o non  DAD, la scuola ha perso.

 

Per la forte incidenza della variante inglese Covid e per l’aumento  esponenziale dei contagi (in Campania si contano  duemilacinquecento casi al giorno), chiudono le scuole di ogni ordine e grado in  quasi tutta l’Italia. Per la  Campania è prevista zona rossa dalla settimana prossima e di conseguenza la chiusura delle scuole d’infanzia, elementari, medie  e superiori, con grande disagio delle famiglie. Penso a quei genitori che dovendo lavorare o in smart working o fuori casa  sono nella complicata situazione di dover badare ai bambini e lavorare nello stesso tempo. Il problema  scuola sta ricadendo in modo pesante sulla fascia di età compresa fra i tre e i tredici anni, ossia scuola d’infanzia e medie. Non riesco infatti ad immaginare come i bambini possano rimanere dietro un monitor per gran parte della mattinata, senza essere seguiti da una persona accanto che li guidi e li porti per mano  verso l’acquisizione della pratica della scrittura e della lettura. E’ una situazione veramente difficile per tutti quella che stiamo vivendo e, se non  si prosegue su larga scala la campagna vaccinale, non so proprio come ne usciremo, soprattutto non saprei quando potrebbe finire quest’incubo che sta incombendo sulle nostre vite.

 Alle superiori la didattica a distanza sta procedendo relativamente bene, se escludiamo i quotidiani problemi di connessione, di audio o di webcamera, ma preoccupa molto  la dispersione di un certo numero di alunni in ogni istituto. Si calcola approssimativamente che almeno  due  o tre ragazzi per classe  hanno smesso di frequentare le lezioni a causa dell’obbligata condivisione di un unico computer con più membri della  famiglia, fratelli o genitori oppure per  la mancanza di uno spazio adeguato, ossia una cameretta personale in cui non ci siano altre persone. A chiedere poi ai ragazzi se la didattica a distanza fornisce un’adeguata preparazione, la risposta è per lo più negativa, soprattutto per la difficoltà di concentrazione nel seguire le lezioni online e per la stanchezza dovuta alle eccessive ore davanti al computer. Intanto, in questo momento non c’è alternativa, la salute e la sicurezza vengono prima di tutto, e la DAD consente quantomeno di mantenere il contatto coi ragazzi e di svolgere i regolari programmi, almeno formalmente.

Il nuovo ministro, Patrizio Bianchi, in qualche intervista rilasciata nei giorni scorsi ha fatto intendere che la scuola dovrà ripartire in presenza quanto prima ed ha dichiarato che al ministero si sta lavorando per investire risorse  in questa fase. La prima operazione è chiaramente la vaccinazione di tutto il personale della scuola, per il dopo si prevedono “ristori” formativi per sopperire alle povertà educative accumulate in tanti mesi di scuola surrettizia. Probabilmente l’anno scolastico si chiuderà più tardi, non prima del 30 giugno, ad esclusione degli studenti che dovranno fare gli esami di terza media  e di quinta superiore. Guardando oltre l’emergenza l’unica novità per il momento è che  la DAD non sarà più un ripiego ma piuttosto sarà considerata come arricchimento ed integrazione per costruire una nuova scuola. Non si parla ancora di innovazioni nei contenuti delle discipline né di stravolgimenti sistemici e strutturali.  Intanto, chi ripaga i ragazzi  del lungo isolamento, della mancanza di contatto fisico, della socialità per loro così fondamentale? Passano da oltre un anno tutto il loro tempo davanti ad un computer, non hanno più la gioia di uscire nel mondo reale accettando le sfide della vita quotidiana, non curano più la propria persona, limitano le loro attività di relazioni fisiche, non praticano sport. Usciranno da questa esperienza con una frattura insanabile nella loro identità sociale.

 

domenica 31 gennaio 2021

Quelli che vanno via

Che pena venire a sapere della morte di un giovane del nostro paese, della nostra Irpinia, che era andato al Nord per un lavoro provvisorio che qui non avrebbe trovato! Che pena, che il giovane sia Domenico Carraro, sensibile e raffinato poeta, schivo, dolce e pieno di sogni e di progetti! Quanti come lui, strappati a questa terra ingrata, ai loro cari, agli amici dovranno ancora emigrare dai nostri paesi in cerca di lavoro?Chi va via paga sempre il prezzo più alto, accettando anche di fare un lavoro molto al di sotto delle proprie aspettative e dei propri meriti . Domenico era laureato in lettere e Filosofia ed aveva accettato di lavorare come collaboratore scolastico in una scuola. Ha trovato la morte lontano da casa, in Val Camonica, per un'assurda fatalità. Se non fosse partito, se fosse rimasto qui, se avesse trovato qui un lavoro, sarebbe vivo, come si fa a non pensarci? 

 Quelli che partono sono quelli che non cedono la propria dignità a chi in queste zone promette posti di lavoro solo nelle campagne elettorali e poi non mantiene le promesse, perché lavoro non ce n'è, o meglio quel poco che c'è viene dato in cambio di pacchetti di voto.

Qui siamo ancora invischiati in quell'informe garbuglio in cui la politica controlla tutto, ogni assunzione, ogni progetto a termine, ogni posto in ospedale, ogni appalto, e chi è dentro il sistema è dentro, chi è fuori è fuori.  

domenica 24 gennaio 2021

FRA DAD e DID NON CI RESTA SCELTA

 L'anno scolastico 2020-2021 sarà ricordato negli annali della storia della pubblica istruzione in Italia. Nel nostro paese la pandemia ha già fatto registrare il più elevato numero di morti rispetto all'Europa e le cause le conosciamo tutti, dopo i tagli drastici che sulla sanità si sono abbattuti negli ultimi decenni.

 La stessa situazione si registra anche nella scuola, attualmente in una situazione di caos organizzativo senza precedenti, che va ad aggiungersi ai pregressi problemi strutturali e di sistema determinati anch'essi da anni di abbandono e di degrado, anche educativo.  I provvedimenti messi in atto finora dal governo per mantenere le scuole aperte e in piena efficienza si sono rivelati inadeguati, se pensiamo che dal mese di marzo 2019 ad oggi non è cambiato nulla in termini di miglioramento dei mezzi di trasporto, che richiedeva l'aggiunta di qualche autobus in fasce orarie differenziate sia per l'andata sia per il rientro a casa dei ragazzi. Sembra oggi che finalmente l'Air Mobilità abbia attuato il piano di trasporti , che dovrebbe partire entro il prossimo 1 febbraio 2021. Si prevede un aumento dei mezzi su strada e del numero delle corse. Si legge che saranno 36 i bus in più previsti dall'azienda dei trasporti con un aumento complessivo di 92 corse complessive in entrata e in uscita. Staremo a vedere se nei trasporti sarà stata colta l'opportunità di rivoluzionare il sistema in provincia di Avellino, che fino a  ora era da Terzo o Quarto mondo. Dunque, si torna a scuola il 1 febbraio dopo tre mesi di DAD. Nella mia scuola avremo didattica in presenza per 12-13 alunni e il rimanente della classe seguirà da casa, si andrà dunque in regime DID (Didattica integrata digitale) e che Dio ce la mandi buona!

Rimane il problema che se per caso dovesse risultare positivo al Covid un alunno, un professore o un qualsiasi altro operatore della scuola, si ritornerà di corsa in DAD. E allora, scuola chiusa, disinfezione degli ambienti, e daccapo! Ma dico io, non si poteva partire da uno screaning per tutto il personale scolastico e per tutti gli alunni prima di farci ritornare in classe? Non si potrebbe modificare l'orario settimanale riducendo ad esempio a tre ore in presenza  più due in remoto nel pomeriggio? Si eviterebbe l'uso prolungato delle mascherine, perché, si sa, in 5 ore di scuola i ragazzi, ma anche gli adulti sono tentati di togliersela per respirare un po', per poter mangiare uno snack oppure prendersi un caffè. Ma perché deve essere tutto così maledettamente complicato? Si dia piena autonomia alle scuole, almeno in questa emergenza! Le situazioni logistiche, ambientali  sono molto diverse, da scuola a scuola. Per quanto mi riguarda, l'uso della DAD ha costituito un'esperienza unica e irripetibile che ha sostituito egregiamente l'insegnamento in presenza, anzi posso dire con certezza che sono riuscita a connettermi emotivamente con i ragazzi trasmettendo loro tranquillità e fiducia, almeno credo.

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