Da un po' di tempo in qua non ho voglia di ascoltare le parole che cadono dall'alto, dai pulpiti delle chiese o dalle tribune che ospitino autorità di ogni tipo. Dico addirittura che non ho voglia nemmeno di ascoltare chicchessia, perché ho paura di non essere compresa ma anche di non comprendere il senso che si nasconde dentro le parole. Non credo più nelle parole, neanche in quelle che dicono amore, sincerità, onestà, bontà, bellezza, solidarietà, fratellanza, giustizia, verità... Come sono ingannevoli talvolta queste parole! Un tempo mi esaltavano, mi affascinavano facendomi vibrare le corde del cuore, ora invece ho scoperto in modo palese che esse sono un inganno, che la loro forza non risiede oggettivamente nella loro sostanza, ma diventano forti, minacciose o piene di lusinghe solo grazie a chi le sa sapientemente usare. Non so, forse il mestiere che faccio mi ha reso troppo esigente nell'attribuire un senso preciso ad ogni parola; a furia d'insegnare a capire esattamente ciò che si legge, pretendo lo stesso rigore nelle persone che mi circondano o che incontro per caso. Mi rendo conto, ora e solo ora, di quanto è difficile farsi capire nel modo esatto in cui noi ci percepiamo, non solo perché, come asseriva Pirandello, uno e centomila sono i punti di vista da cui le cose e noi siamo percepiti, ma soprattutto perché alcuni più furbi o più capaci di altri delle parole si sono appropriati imponendo un valore semantico altro, alieno da quello cui eravamo abituati. Oggi siamo diventati tutti un po' schiavi del senso altrui delle parole: chi è abile nell'arte della retorica (che come si sa può essere buona o malvagia) s'impone ed impone il suo linguaggio, le sue parole, il suo valore semantico. Sarebbe bello se quando parliamo o ascoltiamo capissimo la stessa cosa, in modo univoco e chiaro!.. Invece, ogni volta che comunichiamo con qualcuno, scopriamo che non usiamo lo stesso linguaggio e ognuno parla per sé. Siamo, dunque, tutti piegati da un bombardamento di parole che ci piovono addosso da ogni parte, specialmente dai ciarlatani di turno che occupano posti di potere i quali con le parole ingannevoli nascondono le verità e blandiscono gli animi...
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