venerdì 22 febbraio 2019

MIA SE NE VA...

E' notte fonda. Sono vicino alla mia cagnetta che sta morendo, pulsa il suo respiro affannato di corpo che non si arrende, ma fatalmente si avvicina al buio...
Queste sono le prove tecniche della mia morte, tranquilli, non agognata non cercata, ma che potrebbe avvenire , non so quando né voglio saperlo. Ogni tanto Mia alza la testa, mi guarda poi la riabbassa. Voglio che senta la mia vicinanza, la mia fedeltà inversa. Quanto mi ha dato questo splendido animale! Quanto gli sono grato! La sua dipartita sarà per me momento di tristezza, ma anche di serenità. A volte ci leghiamo ai cani per coprire vuoti, negare le sconfitte, sentirci capo, qualcuno onesto come me ammetterà di aver accettato questo amore, perché d'amore si tratta, per paura...
Là fuori e qui, dentro ognuno di noi, c'è tanto vuoto, tanta miseria! Provo per Mia che sta morendo una grande ammirazione, non si scompone, è riuscita con le sue forze residue a salire sul divano dove per anni ha dormito... ora ha avuto uno scatto, ha fame d'aria; coraggio, piccola mia, tra un po' dormirai per sempre ed io ti ricorderò nel tempo che mi resta da vivere, con grande rispetto, gioia, tenerezza, perché ho dovuto accudirti come avrebbe fatto mia figlia lontana, e questo mi fa onore, mi dà la forza di vivere questi momenti presenti.

 Mia sta lentamente (al ritmo del respiro sempre meno evidente) morendo...

(Pubblico con piacere questo scritto per conto di un amico e collega, Rino Compagnone)

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