lunedì 9 gennaio 2017

L'educazione è la vera emergenza nazionale

Citando G. Lombardo Radice "Vediamo negli allievi le piaghe morali della nostra civiltà in decadenza, in ciascun alunno  vediamo l'uomo di domani e tremiamo quando vediamo la scuola farsi facile e  gioiosa, abbiamo a schifo la pedagogia tutta incentrata sul laissez faire", sul “successo formativo” assicurato per tutti, che si traduce, negli effetti, nella promozione per tutti. L'idea che gli alunni hanno sempre ragione, specie quando non vogliono impegnarsi e non rispettano le regole sta portando verso il degrado educativo, a tutti i livelli. Di questo passo, dove stiamo andando? La risposta non ha niente a che vedere con i computer, con le responsabilità degli insegnanti, con la dimensione delle classi, con gli altri mille problemi della conduzione della scuola! Se il sistema scolastico è arretrato, deformato e persino corrotto perché inficiato dalle gravi colpe di un sistema politico sostanzialmente immorale, ebbene, io credo che in ultima analisi il nocciolo di tutta la questione ci riporta ad un problema di ordine morale; tutto il resto, e cioè tutto il dibattito in corso sul modello educativo su cui dovrà fondarsi la nuova scuola, è secondario.  Secondario è persino il problema del ruolo che le nuove tecnologie dovrebbero avere nella scuola, perché è chiaro  che il computer non è quella sorta di panacea in virtù della quale  vengono risolti tutti i problemi dell'apprendimento, anzi  si è  ormai consapevoli che quest'aggiunta imponente alla cultura non fa che aggravare la situazione. Né oggi  né mai prima le scuole hanno dato ai bambini solo delle informazioni, ma piuttosto gli strumenti per acquisire una coscienza critica, una capacità di discernimento; l'intelligenza umana non potrà mai misurarsi dalla rapidità di una risposta, né dalla quantità delle informazioni. "Il sommo della scienza", diceva F. De Sanctis, "può essere spesso il punto più basso della vita di un popolo. La scienza corrisponde alla maturità nella vita dei popoli, e dopo la maturità viene la decadenza e la morte. La scienza cresce a spese della vita."




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