Un amico mi ha chiesto un parere sulle regole di una buona scrittura sul blog; penso francamente (ma non mi ritengo un'esperta) che una scrittura spontanea e irriflessa sia la migliore, al di là di ogni regola (un minimo di grammatical correct ci deve pur essere!).
Mi viene in mente, a proposito di scrittura, quanto ho letto stamani sfogliando Svevo da "Le confessioni del vegliardo: "... L'unica parte importante della vita è il raccoglimento. Quando tutti lo comprenderanno con la chiarezza ch'io ho tutti scriveranno. La vita sarà letteraturizzata. Metà dell'umanità sarà dedicata a leggere e a studiare quello che l'altra metà avrà annotato. E il raccoglimento occuperà il massimo tempo che così sarà sottratto alla vita orrida vera. E se una parte dell'umanità si ribellerà e si rifiuterà di leggere le elucubrazioni dell' altra, tanto meglio. Ognuno leggerà se stesso. E la propria vita risulterà più chiara o più oscura, ma si ripeterà, si correggerà, si cristallizzerà. Almeno non resterà quale è priva di rilievo, sepolta non appena nata, con quei giorni che vanno via e s'accumulano uno eguale all'altro di fronte agli anni, ai decenni, la vita tanto vuota, capace soltanto di figurare quale un numero di una tabella statistica del movimento demografico. Io voglio scrivere ancora".
Svevo... da un lato incredibilmente suggestive e intriganti sue parole, dall'altro, però, noiosamente prospettiche!
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