La Buona Scuola di Renzi non è una buona scuola , se umilia e schernisce i suoi insegnanti.
La Buona Scuola di Renzi non è una buona scuola, se i suoi alunni non studiano, sono distratti, scurrili e violenti, nonostante tutto.
La Buona Scuola di Renzi non è una buona scuola, se non valuta, e nemmeno sa farlo, la dignità dell'insegnante che è solo nell'aula a fronteggiare molti nemici e ogni volta, più volte nella stessa giornata, deve guadagnarsi il silenzio che onori la sua parola, mentre nessuno lo applaude.
Non è una buona scuola se non comprende che la funzione insostituibile per il suo mantenimento è l'insegnante, e non qualsivoglia sua tecnica o metodo.
Non è una buona scuola, se non comprende che lo stile educativo del docente è fatto di cultura, sensibilità e intelligenza e il tutto non può essere oggetto di valutazione sommaria.
La scuola è smarrita, amareggiata, depressa, frustrata, piegata all'arroganza di un potere falsamente democratico che pretende di annientare per sempre l'idea stessa di educazione.
In nome di una pedagogia neoliberale, che riduce la scuola a un'azienda atta a produrre competenze adeguate al proprio sistema economico, si apre una pista che porta alla disumanizzazione e al vuoto esistenziale.