Sono arrivata ad Atene carica di ricordi e di pregiudizi scolastici. Cercavo con gli occhi le antiche vestigia che mi parlassero della straordinaria grandezza di questa città, della sua storia millenaria. Mi venivano in mente i nomi di Dracone, Solone, Clistene, Pericle, Alessandro Magno...
La città propende tutta verso l'alto e guarda dall'alto il brulicare della metropoli moderna. Ho provato strane emozioni salendo sull'Acropoli attraverso piccoli sentieri tra rocce e boscaglie, mi sentivo piena di orgoglio, consapevole di trovarmi nel cuore della civiltà occidentale. Al cospetto del Partenone mi sono inchinata a tanta grandezza, a un patrimonio dell'ingegno umano così portentoso. Mi è venuto di pensare che la Grecia siamo noi, tutti noi europei e perciò non dobbiamo abbandonarla al suo destino nel momento più difficile della sua storia.