mercoledì 1 giugno 2016

Le vie del merito sono infinite

Parlare di merito e di meritocrazia nella scuola, per me, è pura utopia, e per di più argomento pericolosissimo. Mi rivolgo al Ministro o a chi per Lei abbia avuto questa balzana idea  di introdurre il "merito" nella scuola italiana:  On.le Ministro, ma lei si rende conto che la scuola non è  altro che  lo specchio della società italiana, malata di corruzione in ogni suo ambito? Lei sa che in questi ultimi anni (più di un decennio) c'è stata nelle scuole una corsa forsennata ad accaparrarsi titoli e crediti per il proprio curriculum, per lo più falsi, comprati con denaro contante da chi  già sapeva che sarebbero stati spendibili, prima o poi?  Lei  è riuscita ad immaginare che la questione del merito avrebbe richiesto una valutazione con dei criteri che necessariamente dovranno tener conto di titoli per attribuire un punteggio? Altrimenti , come fa il povero Dirigente a stabilire chi è più competente? perchè è di questo che si dovrà discutere, di competenze! Ora, tra competenze dichiarate con tanto di marca da bollo e competenze vere messe in campo da operatori silenziosi, chi stabilisce la differenza? Riconoscere i docenti meritevoli vorrebbe dire far emergere quei lavoratori  che operano nelle aule a diretto ed esclusivo rapporto con gli alunni, che non passano tutto il loro tempo fuori dell'aula con la scusa di collaborare con il Dirigente, che possiedono la disciplina, che hanno una cultura ampia e approfondita,  che sanno dialogare con le famiglie, con il preside, che hanno competenze didattiche, metodologiche, pedagogiche, psicologiche... insomma competenze  talmente complesse che non entrano in nessuna griglia di valutazione. Altro che criteri oggettivi! Alla fine penso che nelle scuole si verrà a creare un'ulteriore penalizzazione del merito, come d'altra parte succede in Italia in tutti gli ambiti della vita sociale!