sabato 23 novembre 2013

Il giorno dopo (il sisma dell'80)

All'alba del giorno dopo tutto era già successo:
le case crollate, i ponti spezzati,
le vite di tanti ingoiate
da vortici nella profondità della terra.

Restava alla vista uno scenario
 agghiacciante di fine del mondo.

Corpi distesi in sudari di morte
impolverati, allineati sui bordi
delle strade, sui marciapiedi
in mezzo alla piazza
nera di fumo sotto un cielo
 stridente di azzurro.


Camminavo, arrancavo sulle macerie
i piedi leggeri per non calpestare
né i morti né i vivi
 pazienti, gementi
 in attesa di tornare alla luce.


Scarpe spaiate, brandelli di vesti
cassetti aperti
 traboccanti
di vita vissuta
bambole riverse
 arruffate cadute
 nella polvere
 facce di padri,
 di madri stremate...

Ovunque lamenti, pianto e dolore.
E' questo l'inferno? diceva il mio cuore.
Ti prego, Signore, rimetti  ordine  in questo caos infernale!
Asciuga questo mare
 di lacrime amare!
Il mio paese non merita
tanta sciagura.

Ma a tanto dolore
 nessuna consolazione
 nessuna
il sole di novembre ci seppe dare.
R.C.



sabato 16 novembre 2013